WhatsApp è criptato: bisogna preoccuparsi?
Di Walter A.La più diffusa applicazione di messaggistica istantanea nel mondo, ovvero Whatsapp, è passata alla crittografia end-to-end qualche giorno fa. In parole questo significa che testi, immagini e audio inviati mediante la suddetta app possono essere decodificati soltanto dal destinatario a cui il mittente spedisce il messaggio (per questo si dice end-to-end). La crittografia è importante, perché protegge il messaggio e ne impedisce la lettura a malintenzionati e ad eventuali agenzie governative nei paesi dove la repressione è attiva. La stessa società WhatsApp non ha accesso al contenuto della comunicazione. Tuttavia, quanto tutti noi abbiamo visto comparire nella chat il box giallo con l’affermazione “I messaggi che invii in questa chat e le chiamate sono ora protetti con la crittografia end-to-end”, ci siamo domandati se questo sia davvero un vantaggio e se si possa continuare a utilizzare il messenger in tranquillità. La risposta breve a questo interrogativo è “sì”, per le ragioni spiegate sopra: la nuova funzione assicura la massima riservatezza sui dati personali, perché per ciascun messaggio viene creata una chiave che soltanto mittente e destinatario possono decifrare. Dal punto di vista pratico non cambia nulla, perché la crittografia viene attivata in maniera automatica con l’update e l’utente non deve fare alcunché. Tutt’al più, può verificare più da vicino l’operazione di crittografia. Infatti, partendo dal box giallo citato sopra e cliccando su “Per saperne di più” e poi sul pulsante “Conferma”, si può verificare che sia effettivamente stata attivata la crittografia tra mittente e destinatario: viene creato un codice QR che, una volta scannerizzato sullo smartphone del destinatario, conferma il fatto che la crittografia è avvenuta. Un altro modo per controllare lo stato della crittografia è mediante la scheda Whatsapp: in quest caso basta cliccare su “Mostra contatto” (su device Android) oppure su “Info contatto” (su iPhone o iPad).
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