Scuola: un software riconosce i compiti copiati da Internet

C’era una volta una scuola in cui, per copiare durante i compiti in classe, a meno di non avere un compagno sempre pronto a suggerirti, non restava che elaborare minuscoli e minuscoli pezzettini di carta, riempiti di tutte le spiegazioni e definizioni possibili, da attaccare nel risvolto della propria camicia, sotto la scarpa da tennis, all’interno dell’astuccio. Se, invece, dovevi scrivere un progetto, una tesi o una versione (ma non avevi alcuna intenzione di portare a compimento il tutto con le tue manine) ti era necessario andare alla ricerca manuale di materiale affine, consultando enciclopedie, testi e passeggiando per gli scaffali delle biblioteche, per poi riportare le parti del discorso che ti sembravano andare bene per il tuo progetto, su un foglio che avresti battuto a macchina, come un compositore che raccoglie fiori già maturi e si limita a metterli insieme, come in un mosaico, creando un insieme che alla fine ti sembra quasi ex-novo.

Questi tempi sono finiti perché con l’arrivo di Internet i suggerimenti ti arrivano in classe via SMS, se sei abbastanza lesto e dotato di dispositivo con navigazione, una sbirciatina sul web in cerca di una risposta, mentre traduci il compito di inglese, riesci anche a darla, per non parlare di tesine e progetti che è tutto un bel “copia incolla” dalla Rete.

Ma la tecnica del “taglia e cuci” non avrà lunga vita: dal Giappone, l’estate prossima, arriverà un software in grado di riconoscere all’istante se tesine o progetti contengano, in tutto o in parte, pezzi pescati da Internet. La bella invenzione, che farà imbestialire gli studenti di tutto il mondo, si deve a un certo prof. Kazunari Sugimitsu, docente di ingegneria e direttore del centro ricerche sulla proprietà intellettuale presso il Kanazawa Institute of Technology.
Il suo programma analizza il testo dividendolo in paragrafi, periodi e parole, ed esegue poi una ricerca su Internet per individuare similarità nelle pubblicazioni del www. Quando viene trovato un passaggio che combacia con i criteri di ricerca, il software invia al docente del caso la prova che inchioda il plagiatore, con tanto di allegato indirizzo Internet per permettere il confronto.

Certi che l’invenzione non piacerà agli studenti, non rimane che spremersi le meningi… per aggirare il software!!