La classifica delle app più scaricate per Android

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appIl successo di un’applicazione per smartphone o per tablet si può misurare in molti modi, dall’innovazione portata nella vita di tutti i giorni dell’utente al suo grado di penetrazione nell’immaginario collettivo (basti pensare a franchise di straordinario successo come Angry Birds o Candy Crush, o anche a uno dei giochi più celebrati del recente passato come Monument Valley, citato perfino in una puntata di House of Cards). Alla fine, però, la variabile che interesse sviluppatori e case di produzione è soprattutto il numero dei download, in particolare sui dispositivi Android, che detengono ormai come quota la gran parte del mercato della telefonia mobile odierna dal punto di vista software, circa l’80% (su SosTariffe.it si possono trovare le offerte mobili più convenienti per cellulari Android, iOS e Windows Phone).

Secondo quanto dichiarato dal CEO di Google, Sundar Pichai, durante l’ultima conferenza per gli sviluppatori, sul Play Store sono state rilasciate applicazione per un totale (impressionante) di 65 miliardi. App Annie, una delle più note società di ricerca nell’ambito del digitale e degli ecosistemi mobili, ha pertanto stabilito una classica con le applicazioni più scaricate a partire dal 2010.

Non stupiscono i vertici di questa speciale graduatoria, visto che è destino siano le versioni mobile dei servizi più utilizzati a occupare i primi posti: Facebook è quindi la dominatrice, seguita dal servizio di messaggistica più famoso del mondo, WhatsApp, e da un’altra applicazione da Menlo Park, nei fatti una via di mezzo tra i due, cioè Facebook Messenger. E ancora a firma a Facebook c’è Instagram – acquistata per la cifra di un miliardo di dollari in una delle acquisizioni che hanno fatto più scalpore negli scorsi anni – al quarto posto. Resiste al quinto posto, ed è la prima sorpresa, l’ormai obsoleta Clean Master, mentre arriva solo in sesta posizione Skype, prima “zampata” di Microsoft nella top ten. Da ricordare che alcuni servizi sono particolarmente popolari in alcuni Paesi: in Italia, ad esempio, in pochissimi usano Line, l’alternativa a WhatsApp che consente di chiamare e chattare (e mandare emoji), ma in Giappone è una delle applicazioni più usate in assoluto, tanto da meritarsi il settimo posto della classifica totale.

A seguire c’è un altro nome ben noto nel mondo della messaggistica e delle chiamate gratis (a riprova che, per quanto gli smartphone siano device complessi, il bisogno di comunicare rimane comunque il piatto forte di questi ecosistemi), Viber, seguita dall’ultimo social network di grido che ancora mancava all’appello, Twitter, un po’ svantaggiata dalla presenza di numerosissimi client non ufficiali e non di rado più ricchi di opzioni dell’applicazione della casa madre. E al decimo posto? Fa sorridere, ma ancora oggi è uno dei motivi per cui lo smartphone viene utilizzato di più nella vita di tutti i giorni: non il fotoritocco, non i giochi, ma la torcia, per l’esattezza quella di Flashlight.


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