Conosciamo meglio Azure, la piattaforma cloud di Microsoft
Di nicolettaIl cloud computing è una tappa fondamentale nell’evoluzione informatica. Quella della “nuvola” è una metafora che sta a indicare lo spostamento delle applicazioni dalla sede locale dei clienti ad appositi server remoti, con esecuzione via web. Una soluzione che permette di ridurre i costi derivanti da acquisto, aggiornamento e manutenzione di hardware e software aziendale: il risparmio di denaro sulle infrastrutture consente di concentrare le risorse sullo sviluppo, la customizzazione e la diffusione delle applicazioni su vasta scala.
Azure è il sia il nome del sistema operativo che dell’infrastruttura Microsoft nel campo del cloud computing: dunque una piattaforma e una serie di servizi che consentono sia di memorizzare/archiviare dati che di elaborarli mediante l’uso di risorse distribuite e virtualizzate in rete. Un insieme di API permette di utilizzare e accedere a questa piattaforma e ai suoi servizi, che sono principalmente tre:
1. ambiente per lo sviluppo e il debugging di applicazioni di tipo cloud;
2. hosting per l’utilizzo di applicazioni cloud di qualsiasi tipo (pagine web, servizi web, applicazioni);
3. gestione di applicazioni cloud.
Per inciso, è anche possibile la migrazione su Azure di servizi già ospitati su altre infrastrutture.
La piattaforma è molto apprezzata dai programmatori e dai professionisti per la sua flessibilità; sul mercato italiano lo slogan promozionale è stato con Azure si ha un nuovo modo di sviluppare le cose e per chi come noi parla una lingua di origine latina è meno difficile che per gli anglosassoni comprendere il legame semantico tra “nuvola” e “azzurro”.
Noi della redazione di SoloDownload abbiamo avuto il privilegio di testare la piattaforma Azure già dal lancio nel 2010 e di analizzarne la filosofia, i vari tool e servizi offerti, facendoci così un’idea delle sue potenzialità – anche in rapporto a servizi analoghi offerti dalla concorrenza (principalmente Amazon S3 per quanto riguarda le infrastrutture e Google App Engine per lo sviluppo di applicazioni).
Le sezioni illustrative di Azure
* Installare i tool di Microsoft Visual Studio e il kit di sviluppo per applicazioni (più noto come SDK) per cominciare a mettere a punto applicazioni in locale (ovvero offline, sul nostro hard disk) ed effettuarne il debug. Nella stessa sezione si trovano anche esempi di codice per vari fini tratti da sorgenti di Microsoft e da materiale messo a disposizione della community di Azure. Appositi tutorial illustrano come creare e ed effettuare il deployment delle applicazioni, come strutturare un database, come connettersi alla cloud e molto altro. A titolo di esempio, citiamo questi mini-corsi:
– Sviluppare un’applicazione utilizzando ASP.NET MVC3 e Azure.
– Sviluppare un’applicazione utilizzando Code First e SQL Azure.
– Considerazioni di base per l’utilizzo di SQL Azure.
Con questi strumenti, qualsiasi sviluppatore che abbia discreta familiarità con Microsoft .NET Framework troverà il lavoro molto facile e riuscirà a scrivere applicazioni a tempo di record. Ma siamo stati piacevolmente sorpresi nello scoprire che Azure può anche supportare applicazioni scritte nei linguaggi PHP, Ruby, Python o Java: questa interoperabilità con i principali ambienti di sviluppo rende Azure una piattaforma veramente “aperta”.
* Istruzioni dettagliate per creare una prima applicazione ASP.NET in Microsoft Visual Studio (si parla di un tutorial, che di solito è un video, ma in realtà sul sito si trova un testo scritto con vari screenshot).
* Istruzioni per effettuare il deployment della suddetta applicazione nella cloud (ci aspettavamo una nuova pagina, ma siamo stati reindirizzati alla pagina del punto 2, che comunque copre anche questo argomento).
* Possibilità di visionare la panoramica delle tariffe per la piattaforma Azure: in questa sezione risultano assai chiari anche i vantaggi economici della piattaforma che, come sempre avviene nel cloud computing, è basata sul principio del “pay as you go“, ovvero sul pagamento limitato alle risorse che si utilizzano.
In questo senso si tratta di una soluzione molto idonea per le aziende o i professionisti che hanno bisogno di alti livelli di scalabilità e flessibilità. La scelta nel tariffario è estremamente varia. A prima vista diremmo che l’opzione più conveniente è un impegno di 12 mesi che porta a uno sconto sulla tariffa “pay-as-you-go”. In fondo alla pagina è comunque disponibile il TCO Calculator, uno strumento che permette di calcolare i potenziali vantaggi derivanti da una migrazione nella “nuvola azzurra”.
Per ricavare dati sui costi occorre rispondere a una serie di domande sulle caratteristiche e le dimensioni dell’applicazione in questione: una volta terminato, il programmino restituisce un preventivo che visualizza sotto forma di cifre o grafici la differenza di costo tra una soluzione classica di hosting e il cloud hosting. Infatti, bisogna essere consapevoli che, a prescindere dalle mode, non sempre la “nuvola” costituisce un vantaggio dal punto di vista economico, tutto dipende dall’ordine di grandezza e dalle caratteristiche del sito web, del servizio o dell’applicazione che deve ospitare. Ma un preventivo si può sempre fare per chiarirsi le idee.
La prova gratuita di Azure
Se anche voi siete interessati al discorso, avete la possibilità di testare gratuitamente la piattaforma mediante un account gratuito di Azure, ovvero il servizio che permette all’utenza di valutare le performance e le potenzialità di Azure gratuitamente per 30 giorni con un credito di 200 dollari per testare i servizi, oltre che la possibilità di certificare le vostre applicazioni con la dicitura “Powered by Azure”.
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