Arriva Hound, il nuovo rivale di Siri: come funziona

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HoundA volte è difficile nascondere l’impressione che Siri, l’assistente vocale di iOS, venga usata più come perfetta “star” di talk show e sketch – l’ultimo un video del The Daily Show di Comedy Central, con un esilarante interrogatorio ala voce più famosa della telefonia da parte di un finto investigatore dell’FBI – che per le sue reali potenzialità. Siri, acronimo che sta per Speech Interpretation and Recognition Interface, ha avuto in effetti uno sviluppo difficile. In molti non hanno ancora acquisito l’abitudine di usarla, anche per un’inveterata abitudine all’interfaccia a tocco per i propri smartphone. Eppure gli abbonamenti mobile sono sempre meno cari e permettono oggi di ricorrere a Siri (che per funzionare ha bisogno del collegamento a Internet) senza grosse spese; a questo proposito, su SosTariffe.it si trovano le offerte più convenienti per la telefonia mobile.

Le prime versioni dell’assistente vocale erano decisamente inaffidabili e poco reattive nel capire ciò che veniva detto, i miglioramenti successivi hanno aggiunto a poco a poco le funzioni necessarie, ma anche oggi, malgrado siano stati obiettivamente fatti dei passi da gigante, la perfezione sembra ancora lontana. Per qualcuno, Cortana, la “Siri di Microsoft”, è un software in alcune funzioni più sofisticato, malgrado gli utenti Apple non abbiano dubbi su che cosa scegliere, come ha dimostrato un recente sondaggio.

Che Apple punti forte sulla sua creatura non è in dubbio: Siri si prepara anche a sbarcare sui Mac nella prossima versione di OS X, nome in codice Fuji, lancio previsto per l’autunno. Quasi in contemporanea con la notizia, però, è arrivato (per ora solo in USA) Hound (segugio), il nuovo assistente vocale messo a punto dal team di SoundHound, la popolare applicazione in grado di identificare la canzone che stiamo ascoltando e di cui non conosciamo titolo e autore.

Ok Hound” (come “Ok Google”) è la parola magica per far partire l’applicazione con la sua semplice e intuitiva interfaccia, in effetti molto in stile Android, che comunque può essere raggiunta anche con un classico pulsante a tocco. The Verge, uno dei più seguiti siti del settore, non ha avuto dubbi a chiamare Hound “più veloce e più intelligente” di Siri. Il grande cambiamento di Hound, secondo i suoi sviluppatori, è la possibilità di parlare all’assistente vocale senza impiegare particolari comandi o parole in codice, ma con frasi di tutti i giorni, come se stessimo realmente conversando con un computer.

Il sistema di riconoscimento vocale di Hound è infatti molto più avanzato  rispetto a Siri, Cortana e Google Now, ed è in grado di integrare all’interno del medesimo processo sia la fase di riconoscimento delle parole pronunciate sia l’analisi semantica; un po’ come una persona vera, insomma. Hound inizia ad ascoltare e a interpretare ciò che l’utente gli sta dicendo prima che abbia finito, e questo consente una velocità molto più elevata nell’elaborazione delle risposte, secondo l’approccio definito “speech to meaning” (e contrapposto al classico “speech to text”).

In più Hound ha accesso ha ben 50 domini di ricerca al posto dei 22 di Siri, con query molto più complesse. Nel video di lancio della beta, l’app è stata in grado di rispondere alla seguente richiesta: “trovami un hotel da 4 o 5 stelle a Seattle per tre notti a partire da venerdì tra i 50 e i 250 $ a notte, con WiFi gratuito e palestra, che non siano dei B&B”. In attesa di un possibile supporto multilingua, la sfida a Siri è stata lanciata.


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